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Viaggiare al tempo dei social

Organizzare un viaggio oggi è diventato un gioco da ragazzi. Basta aprire Instagram, TikTok o YouTube per ritrovarsi tra panorami mozzafiato, itinerari perfetti e consigli su dove mangiare, dormire e scattare la foto perfetta. Un tempo servivano le classiche guide cartacee (come le mitiche Lonely Planet), ore di lettura e una buona dose di spirito di adattamento. Oggi, invece, è tutto più facile, immediato e visivamente coinvolgente.

Linguaggio semplice e trasversale, anche adatto ai boomer!


Questa rivoluzione del modo di viaggiare non riguarda solo i giovani. È un fenomeno trasversale, alla portata di tutti: dai ragazzi alle prese con il primo zaino in spalla, alle famiglie e ai più adulti che trovano nei social uno strumento pratico per costruire viaggi “su misura”, ispirandosi a chi c’è già stato e ha condiviso esperienze reali. I contenuti sono brevi, diretti e pensati per offrire non solo un’idea di viaggio, ma vere e proprie istruzioni pratiche. E la cosa più interessante è che i feedback non arrivano da esperti, ma da persone comuni o dai cosiddetti travel creator, che parlano lo stesso linguaggio di chi li guarda.

La mia esperienza personale

Curiosa di sperimentare questo nuovo modo di viaggiare, ho deciso di mettere alla prova la veridicità dei contenuti social partendo proprio da una delle mete italiane più amate: le Cinque Terre. Abbiamo trascorso un weekend indimenticabile, partendo da Roma e scegliendo come base la città ligure di La Spezia. Sabato mattina abbiamo acquistato la “Cinque Terre Card”, che ci ha permesso di muoverci in treno tra i cinque paesini: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, senza ulteriori costi aggiuntivi. Ogni borgo ci ha stupiti con i suoi colori e le sue peculiarità, i panorami mozzafiato sul mare e le sue specialità culinarie, andando a ripetere le esperienze suggerite sui social che ci avevano colpito di più. E sì, anche i punti “instagrammabili” sono reali e bellissimi proprio come appaiono sugli schermi, forse anche di più. La domenica ci siamo spinti fino a Portovenere, raggiungibile facilmente da La Spezia. Contro ogni aspettativa, l’abbiamo trovata ancora più suggestiva: dalla chiesa di San Pietro abbarbicata sulla roccia, alle Grotte di Byron, passando per il borgo antico, un piccolo paradiso fuori dai circuiti turistici più battuti.

Tornati a casa, posso dire con grande entusiasmo che l’esperienza abbia superato di gran lunga le nostre aspettative. Ho potuto constatare che l’esperienza del viaggio grazie ai social sia davvero più semplice, ma ugualmente coinvolgente e autentica. E adesso? Ho già in mente mete ben più lontane, perché no, spingendomi magari fuori dall’Italia, alla scoperta del Mondo. Sperando, ovviamente, di potermi godere tutto, libera dai pensieri della tesi e perché no anche da quelli dell’outfit per la laurea!

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