Cultura

La colomba bianca: perché è simbolo della Pasqua

Dopo il Natale, la Pasqua è la seconda festività più attesa. Un’altra occasione per riunire la famiglia, prendersi una pausa dal lavoro, o dallo studio, e celebrare la Resurrezione di Gesù Cristo al cielo.

Un simbolo che racchiude una speranza  

Come ogni festività, anche la Pasqua ha il suo simbolo: la colomba bianca che porta nel becco un ramoscello d’ulivo. Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di ricevere su WhatsApp una gif d’auguri che raffigurava la colomba bianca, ma non tutti sanno perché questo volatile viene associato alla Pasqua. 

Le ragioni di questo accostamento hanno radici nella Genesi, il libro della Bibbia in cui viene raccontata la Creazione del mondo. Dio decise di punire gli esseri umani, per i loro peccati, con il diluvio universale, e l’unico essere che venne risparmiato fu Noè, al quale Dio aveva ordinato di costruire un’arca in cui ospitare una coppia di animali per ogni specie. Quando le piogge cessarono, dopo diversi giorni, Noè affidò a una colomba il compito di scoprire se le acque si stessero ritirando; al suo ritorno, l’animale portò con sé un ramoscello d’ulivo, segno di una nuova era e riconciliazione tra il popolo e il suo Dio. 

È questo l’episodio che ha portato la colomba a diventare il simbolo della pace, delle buone notizie e, come ci ricorda una famosa poesia, “della quiete dopo la tempesta”. 

Quello che le parole non dicono 

In realtà le colombe non sono altro che piccioni, il cui nome scientifico è infatti “Columba livia”. Esistono alcune razze di piccione comune che hanno il piumaggio bianco e la coda a ruota e sono chiamate colombe, ma si tratta della stessa specie. 

La colomba bianca è diventata nel tempo oggetto di famose opere d’arte: la più nota è quella di Pablo Picasso realizzata nel 1949, in occasione del Congresso mondiale della pace. Fino al Novecento era usuale trovare questo volatile nelle case, per via della sua funzione di messaggero. Prima dello sviluppo tecnologico, era infatti così che le persone comunicavano: i piccioni viaggiatori “portavano le parole” da un luogo ad un altro, grazie alla loro capacità di orientamento.

Anche l’artista Mauro Pallotta (in arte MauPal) ha utilizzato la sua arte per inviare un messaggio di pace. Il 15 aprile 2022, in occasione del Venerdì Santo, ha regalato all’Associazione nazionale Città dell’Olio un’opera nella quale Papa Francesco è raffigurato come uno street artist intento a disegnare proprio la colomba di Picasso. «Viviamo in tempo di guerra e per questo abbiamo bisogno che torni presto la pace», così ha dichiarato l’artista quando ha consegnato l’opera. 

Quando ci ritroveremo con amici e parenti ripensiamo alle parole di Mauro Pallotta, quest’anno più che mai pensiamo a chi una Pasqua felice non potrà più viverla. 

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