Cultura

Disney Pixar Soul: tra favola e filosofia a ritmo di jazz

Un pomeriggio piovoso in zona rossa, ti trovi nella tua stanza e magari hai appena finito di studiare per la sessione invernale di esami, sei stanco, annoiato e senza stimoli. Ti viene voglia di guardare un film, magari uno di quelli che ti spinga alla riflessione, che ti restituisca gli stimoli al momento persi. Ma quale? Soul ovviamente!

Curioso? Ecco la trama

Soul è il nuovo lungometraggio Disney Pixar fresco fresco di uscita, diretto da Pete Docter e prodotto negli Stati Uniti d’America. Il personaggio principale di questa storia è Joe Gardner, decisamente diverso dai soliti protagonisti che siamo abituati a vedere sul grande schermo. Joe non è un eroe dal fisico impeccabile, è una persona normale, un insegnante di musica delle scuole medie con un sogno nel cassetto, quello di diventare un jazzista e vivere di jazz. Nonostante l’offerta lavorativa proposta dalla scuola di un contratto a tempo indeterminato e la madre che lo spinge ad accettare, il suo cuore non si dà pace e il suo sogno non smette di assillare i suoi pensieri. Ed il caso vuole che proprio quel giorno riesca ad ottenere un’audizione con Dorothea Williams, una stella indiscussa del Jazz che, rimanendo colpita dalla sua abilità lo invita ad esibirsi con la sua band quella stessa sera. Joe è pazzo di gioia, il battito accelerato, gli occhi colmi di orgoglio, consapevole che il sogno che aveva sin da bambino sta finalmente per avverarsi corre verso casa senza prestare realmente attenzione a ciò che ha intorno. Ma il destino a volte gioca brutti scherzi, cade in un tombino ed in un attimo arriva la morte e quindi lui non c’è più. D’improvviso viene catapultato in un’altra dimensione, il suo aspetto muta in un piccolo, rotondetto e colorato fantasmino che viene attirato verso la famosa “luce bianca”. Ma Joe è testardo e coraggioso e si rifiuta di rinunciare a diventare un jazzista proprio ora che c’era così vicino, quindi corre dalla parte opposta cercando disperatamente di sfuggirle e alla fine cade ritrovandosi nell’anzi tempo e sotto gli occhi increduli di Joe veniamo trasportati in questa dimensione. Quante volte ci siamo chiesti “prima di nascere le nostre anime esistevano già”? La risposta di Soul è l’anzi tempo, un limbo nel quale le nuove anime vengono educate e preparate tramite mentori prestigiosi che hanno lo scopo di aiutarle ad ottenere il pass per raggiungere la Terra e la vita. Così Joe si finge un mentore per rubare il pass e tornare a casa, credendo che aiutare una di quelle anime piccole, tenere ed entusiaste a forma di pallina colorata, non sia poi così complicato. Ma anche in questo caso il destino gli dà filo da torcere e gli viene assegnata l’anima 22, che della vita sulla Terra proprio non ne vuole sapere. Nella sua fuga disperata Joe avrà sempre 22 con sé, una compagna di viaggio inaspettata ma sorprendente ed insieme ne passeranno davvero tante.

Soul tra favola e filosofia

In molti si sono chiesti “ma è davvero adatto ad un pubblico di bambini?” Effettivamente il significato del film è molto profondo e racchiude concetti forse troppo complessi per i più piccoli, che hanno invece fatto riflettere ed emozionare la maggior parte degli adulti. Soul è un intreccio di favola e filosofia perché ne affronta i temi senza perdere il tocco fantastico tipico della Disney Pixar. Un film che può salvarci la vita, che ci fa vibrare l’anima a ritmo di jazz, che ci fa capire la differenza tra desiderio e ossessione e soprattutto che la vita è un dono importante e dobbiamo assaporarne ogni momento.

Serena Truncé

Mi chiamo Serena Truncè, per gli amici Sesi Trunci. Classe ‘97, Crotonese di nascita, porto il mare della mia terra nelle vene. Romana di adozione, porto la maestosità della città eterna nel cuore. Frequento la facoltà di giurisprudenza. Amo il teatro, i libri, i fiori, la musica, il buon cibo e amo scrivere. Lo so, lista degli interessi lunga quasi quanto quella della spesa, scusate. Per saperne di più basta leggere i miei articoli, ogni parola scritta contiene un pezzettino di me.

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