Cultura

Vent’anni senza Alberto Sordi, leggenda nella storia di Roma

Il 24 febbraio 2003 moriva nella sua casa di Roma Alberto Sordi, attore romano tra i più importanti e amati del cinema italiano. A portarlo via, a 82 anni, un tumore ai polmoni. Nato a Trastevere, in via San Cosimato, trascorse però parte della sua infanzia a Valmontone, città d’origine del padre, Pietro, apprezzato musicista dell’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma; sua madre, Maria Righetti, era maestra elementare. Nella sua lunga carriera artistica, durata oltre sessant’anni e con più di 200 film, che gli valsero molti riconoscimenti prestigiosi, ebbe però un rimpianto: non essere mai stato candidato dall’Italia agli Oscar. 

20 anni dalla morte di Alberto Sordi

A vent’anni dalla sua morte, Alberto Sordi viene ricordato oltre che per i suoi film anche per le frasi celebri che sono impresse nella memoria di tutti: anziani, giovani, romani e non romani. Da “Macaroni … m’hai provocato e io ti distruggo, maccaroni! Io me te magno! di Un americano a Roma a “Lavoratori…” nel film I Vitelloni. Fino alla celebre frase “Mi dispiace. Ma io so’ io e voi non siete un c…” detta nel Marchese del Grillo. Quasi duecento film, molti dei quali girati dai migliori registri del cinema: Federico Fellini, Ettore Scola, Mario Monicelli, Dino Risi, Sergio Corbucci e Steno. Alberto Sordi nella sua carriera cinematografica ha interpretato vari personaggi, dall’italiano medio a personaggi più forti, incarnando gioie e dolori, vizi e virtù degli italiani. Si può dire che abbia davvero rappresentato in modo eccellente e fedele l’Italia nel mondo. Tra le sue interpretazioni più memorabili possiamo trovare Il vigile, pellicola del 1959, in cui l’attore interpretava un vigile urbano che esagerava con le multe e per questo trasferito a Milano: un epico estratto della comicità di Alberto Sordi unita alla denuncia sociale contro le ingiustizie dell’epoca.

Una statua nella sua Roma entro l’anno

Il vicepresidente della Fondazione Museo Alberto Sordi, Giambattista Faralli, nel corso di un evento dedicato all’attore, ha annunciato il progetto della statua a lui dedicata. Una statua per ricordarlo a vent’anni dalla sua scomparsa, in uno dei quartieri dall’alta valenza simbolica: Torpignattara, teatro di diversi film di cui l’attore romano è stato protagonista. L’iniziativa è del municipio V, che insieme alla Fondazione Alberto Sordi ha lanciato un concorso di idee per under 35: artigiani, artisti e scuole che dovranno progettare un bozzetto della statua dell’attore che ne colga lo spirito vivace e comunicativo. L’inaugurazione della statua è in programma entro la fine dell’anno. Il luogo in cui verrà installata è ancora in fase di valutazione; tra le ipotesi c’è il “Cannone” un monumento simbolo dei caduti di guerra, all’incrocio tra via Casilina e via Francesco Baracca, il luogo in cui Giovanni Vivaldi, protagonista di “Un borghese piccolo” di Mario Monicelli, si siede nell’ultima scena del film. Il presidente del V municipio di Roma, Mauro Caliste, spiega all’AGI che Roma non è una città come le altre: è un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi nel quale adesso ci sarà anche lui, l’Alberto nazionale, che tanto amava la città eterna e che ha ispirato lo stesso sentimento ai suoi concittadini.

Gabriella Villella Rodio

Studentessa di scienze della comunicazione con indirizzo giornalismo. Amante della cronaca nera, dei viaggi, della scoperta del mondo, del cinema e delle serie tv. In tutto ciò che faccio ci metto sempre il cuore.

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