Attualità

Femminicidi, una strage senza fine


Le agghiaccianti cronache degli ultimi mesi e degli ultimi anni sull’uccisione di donne per mano di un uomo non lasciano spazio a dubbi: il femminicidio rappresenta in Italia un’emergenza sociale che non può e non deve più essere ignorata. Un tema che si ripete all’infinito, una coazione a ripetere: una strage. Serve una rivoluzione culturale, ma per attuarla è necessario investire in una formazione sistemica e in un ruolo diverso della donna nella società.

I dati 

Dal primo gennaio al 23 luglio 2023 sono stati registrati 184 omicidi, di cui 65 sono donne, quasi tutte (52) uccise in ambito familiare o affettivo. “Uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica o annientamento morale della donna e del suo ruolo sociale”: è questa la definizione che il vocabolario Treccani dà della parola femminicidio, che non è una fattispecie di reato penale dai contorni netti.  

Misure di contrasto: il governo vara un nuovo piano 

Per contrastare il fenomeno e, più in generale, la violenza sulle donne. Il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge con un ‘pacchetto’ di misure il cui filo conduttore, come ha spiegato la ministra alla Famiglia e alle Pari Opportunità, Eugenia Roccella, è la prevenzione, “per interrompere il ciclo della violenza” e per “agire tempestivamente e efficacemente”, tanto che ci sarà la richiesta al Parlamento della procedura d’urgenza.  Il provvedimento prevede un rafforzamento delle misure cautelari: il braccialetto elettronico, il distanziamento fissato a 500 metri (non solo dall’abitazione della donna ma anche dai luoghi che abitualmente frequenta), l’ammonimento (includendo ora anche i cosiddetti “reati-spia”, come minacce, percosse ecc.) e l’arresto in flagranza differita per stalking, maltrattamenti in famiglia e violazione del divieto di avvicinamento, con la produzione di video e foto come prove.

Mattarella, sostenere le donne che denunciano violenze 

“La violenza di genere, nelle sue infinite declinazioni, dalla violenza fisica, psicologica, economica, fino alla odierna violenza digitale, mina la dignità, l’integrità mentale e fisica e, troppo spesso, la vita di un numero inestimabile di donne, molte delle quali sovente, non si risolvono a sporgere denuncia. Denunciare una violenza è un atto che richiede coraggio. Abbiamo il dovere di sostenere le donne che hanno la forza di farlo, assicurando le necessarie risposte in tema di sicurezza, protezione e recupero. Un’azione efficace per sradicare la violenza contro le donne – conclude Mattarella – deve basarsi anzitutto sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni più giovani, attraverso l’educazione all’eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione”.

Alessandra Romeo

Alessandra Romeo

Calabrese, classe '03. Studentessa di giornalismo, relazioni pubbliche e digital media con la passione per lo sport e la cronaca nera. Amante della scrittura, dei viaggi e del cinema. Determinata e ottimista.

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