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Festa del Soccorso, tra storia e tradizione

La Festa del Soccorso è la festa patronale di un piccolo paese in provincia di Foggia, San Severo. L’evento si celebra ogni terza domenica di maggio, in onore della Madonna del Soccorso, patrona della città di San Severo. La festa è un momento in cui si unisce tutta la città, un momento nel quale si uniscono storia e tradizione, sacralità e folklore, cultura e divertimento. I festeggiamenti durano una settimana e ogni giorno c’è un evento per onorare la Madonna che si conclude sempre con la batteria sanseverese e con spettacoli pirotecnici. La Patrona di San Severo è affiancata da altri due Santi importanti per la città di San Severo: San Severino Abate e San Severo Vescovo. A loro, solo nella giornata di domenica, si uniscono quattro angeli (Raffaele, Custode, Michele e Gabriele, ndr).

Ma come nasce questa festa tanto amata dai cittadini della città di San Severo e perché onorano la Madonna? Ma soprattutto: che cosa sono le batterie?

Festa del Soccorso: un pò di storia

Il culto della Madonna del Soccorso è legato agli Agostiniani, che ebbero un monastero nella città di San Severo dal 1319. Tornati in città nel 1514, dopo un periodo di allontanamento, i monaci promossero il culto della Madonna nera, iniziato a Palermo nel 1306 per l’apparizione miracolosa della Vergine a Nicola Bruno. Secondo la tradizione, la statua sanseverese, resa barocca dall’artista Nicola Antonio Brudaglio di Andria, sarebbe giunta dalla Sicilia nel 1564. Quando il monastero agostiniano venne soppresso, la devozione alla Madonna fu tenuta viva dai massari di campo, che dopo il 1679 si riunirono in confraternita, canonicamente eretta nel 1704 ed elevata ad arciconfraternita nel 1870. Nel 1580 si tenne la prima processione penitenziale nella quale la Vergine venne portata per le vie della città e nei campi. L’8 maggio 1937 la statua della Vergine, che sin dall’Ottocento era rivestita di ricchi abiti, fu incoronata con diademi d’oro e pietre preziose. Protettrice dei campi, la Madonna nera tiene nella mano destra alcune spighe di grano, un ramo d’ulivo e un grappolo d’uva. Il motivo? In caso di siccità o tempeste, la Vergine veniva invocata affinché evitasse queste catastrofi. C’è una curiosità: nonostante l’incarnato della Madonna sia bruno, il bambinello che porta in grembo è bianco, e questo perché l’originale fu sostituito una prima volta nel 1760 e poi, in seguito a una caduta, nel 1828. 

La prima Festa del Soccorso risale al 1858 e sin da allora i fuochi hanno avuto un ruolo centrale. Ancora oggi questa festa ha una particolare importanza, tanto che la Madonna viene considerata dai sanseveresi la MAMMA della città e viene chiamata “Mamma Nera”. Come allora così oggi, le persone rendono omaggio alla Vergine, non solo attraverso i fuochi, ma anche donandole oggetti e fiori, perché per gli altri può essere una semplice statua ma per i sanseveresi è VITA.

Il culto dei fuochi: le batterie e i “fujenti”

Il culto dei fuochi viene tramandato di generazione in generazione e rappresenta il popolo sanseverese e la sua festa. Ciò che caratterizza questo culto è la corsa sotto le batterie da parte dei “fujenti”. Chi sono i fujenti e che cosa sono le batterie? Le batterie sono cartine chiuse al cui interno vi è della polvere da sparo, l’una attaccata all’altra, che insieme formano la batteria. Essa si accende al passaggio della Madonna del Soccorso e da lì partono i fujenti, cioè i cittadini sanseveresi che corrono sotto il fuoco per onorare e celebrare la Vergine Nera. Questo accade la domenica e il lunedì, giorno in cui la Madonna esce accompagnata da San Severino Abate, San Severo Vescovo e i quattro angeli. Alla sera, e questo accade dal giorno in cui si apre la festa fino alla sua chiusura con lo spettacolo musicale, ci sono altri spettacoli pirotecnici che, a differenza dei fuochi della domenica e del lunedì, non prevedono la corsa perché i botti sono molto più forti e di conseguenza è più pericoloso. Sono dei veri spettacoli pirotecnici con diversi tipi di fuoco: musicali, aerobici (quindi con i droni), e quelli accompagnati dalla “batteria alla bolognese” (una serie di colpetti che esplodono in rapida successione, intervallati da colpi di intensità maggiore). Una vera delizia per gli occhi! 

Per i cittadini sanseveresi non è una semplice festa, una semplice Madonna è Vita, Tradizione e Storia e per capirla bisogna viverla!

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