L’IA Act , in UE il primo regolamento al mondo sull’intelligenza artificiale
Il 13 marzo scorso il Parlamento Europeo ha approvato a Strasburgo il primo regolamento al mondo sull’intelligenza artificiale: l‘AI Act (Regolamento Europeo sulla Intelligenza Artificiale). Con 523 voti a favore, la legge entrerà in vigore tra due anni, in seguito alla verifica dei giuristi-linguisti.
È in assoluto il primo documento (ancor prima degli USA) sulla tanto discussa “IA”, il cui obiettivo è quello di garantire che i sistemi di intelligenza artificiale immessi sul mercato europeo siano sicuri e rispettino i diritti e i valori fondamentali dell’UE. Come dichiarato da Brando Benifei, correlatore della commissione per il mercato interno: “Grazie al Parlamento europeo, le pratiche inaccettabili di IA saranno proibite in Europa. Tuteliamo i diritti dei lavoratori e dei cittadini […]. Siamo riusciti a mettere gli esseri umani e i valori europei al centro dello sviluppo dell’IA“.
Il fine
La normativa è finalizzata a tutelare sviluppatori, fornitori e consumatori, definendo quattro categorie di rischio: minimo, limitato, alto e inaccettabile.
“L’intelligenza artificiale pone sfide esistenziali universali“, ha dichiarato l’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield, aggiungendo che “La progettazione, lo sviluppo, l’implementazione e l’uso improprio o dannoso di sistemi di intelligenza artificiale comportano rischi che potrebbero minare la protezione, la promozione e il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali”.
Un discorso importante va fatto per le immagini e i video creati con l’IA che, una volta divulgati, devono essere esplicitati come “artificiali”. Sono vietate anche le applicazioni che fanno riferimento ai dati sensibili e l’estrapolazione di fotografie personali per creare banche dati. Le forze dell’ordine inoltre non possono usare i sistemi di “identificazione biometrica”, tranne in determinati casi, come per la ricerca di un individuo scomparso.
Tutto ciò avverrà senza bloccare comunque il progresso tecnologico: “Siamo riusciti a mantenere un equilibrio estremamente delicato: stimolare l’innovazione e l’adozione dell’intelligenza artificiale in tutta Europa nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dei nostri cittadini”, ha dichiarato Carme Artigas, sottosegretaria di Stato spagnola per la Digitalizzazione e l’IA.
Le sanzioni
Per le violazioni più gravi sono previste sanzioni fino a 30 milioni di euro. Per le società, fino al 6% del fatturato annuo. Per chi fornisce informazioni scorrette, si sale a 40 milioni e al 7%.