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podcast, audio-racconti in internet

Quando si chiede a qualcuno cos’è un podcast le risposte sono varie. Seguendo la definizione dall’Enciclopedia online della Treccani, i podcast sono ‘file audio digitali distribuiti attraverso internet e fruibili su un computer o su un lettore MP3’; il termine proviene da una libera fusione di Ipod e broadcasting‘radiodiffusione’. Da un certo punto di vista, i podcast possono essere considerati la naturale evoluzione della radio, che resta comunque uno dei media più utilizzati. In realtà, soprattutto dal punto di vista tecnologico, radio e podcast sono due strumenti molto diversi: nella radio, affinché avvenga il passaggio del suono, bisogna creare una catena tra un trasduttore che trasformi il suono in segnale elettromagnetico (come fa un microfono), un’emittente che invii quel segnale nell’etere, un ricevente che catturi quel segnale e un altro trasduttore che trasformi il segnale in suono (come fa il cono di una cassa) da poter sentire. Nel podcast, invece, c’è un’elaborazione in numeri del suono, che diventano un file audio posizionato su un server. L’indirizzo di posizionamento di questo file viene poi inserito in un database che si aggiorna ogni volta che un file viene caricato. L’ascoltatore deve scaricare il file sul proprio dispositivo, avviarlo e ascoltarlo. 

Come sono nati i podcast

Nel 2003 Adam Curry, un ex VJ (abbreviazione di video jockey ‘disc jokey televisivo che guida la presentazione di videoclip’) dell’emittente MTV, alla ricerca di un modo semplice per far scaricare e ascoltare i file audio da lui pubblicati in rete, trova la soluzione nella tecnologia RSS feed (Really Simple Syndication ‘Diffusione davvero semplice’) inventata dal programmatore informatico Dave Winer, che è sostanzialmente un sistema di distribuzione dei contenuti online in formato XML. Curry e Winer mettono a punto una variante dei Feed RSS che include anche contenuti audio e non solo testo. Adam Curry inventa in modo per scaricare i programmi direttamente sull’iPod, lanciato da Apple nel 2001: inizia la storia dei podcast. 

Le principali piattaforme di ascolto

Nonostante siano nati agli inizi del 2000, in Italia i podcast si sono diffusi solo nel 2020. Molte ormai le app attraverso le quali possono essere ascoltati; le più note sono Apple Podcast, Audible, Google Podcasts, Spotify e Speaker. Nel 2022 la percentuale dell’audience è passata dal 31% al 36%, con una significativa crescita degli ascoltatori: quasi 2 milioni in più rispetto al 2021 e 2,6 milioni in più rispetto al 2020. Come riportato in un articolo dell’ANSA, i generi preferiti in Italia sono news, società e cultura, commedia; i podcast più ascoltati: Muschio SelvaggioThe Essential e quelli di Alessandro Barbero. 

Consigli di ascolto 

Nati con uno scopo ludico, oggi i podcast sono parte del lavoro dei content creator e sono diventati veri e propri contenuti multimediali. Inizialmente i podcast potevano essere ascoltati solo tramite audio, mentre oggi uno stesso episodio può essere sia ascoltato che visto, quando accompagnato da un video. Creando un account sulle piattaforme di ascolto è facile trovare podcast affini ai propri interessi. Per aiutare nella ricerca ecco una breve lista di podcast consigliati: 

  • Indagini – Il Post (cronaca nera);
  • ONE MORE TIME di Luca Casadei – OnePodcast (interviste);
  • mea talk – mea design (comunicazione e marketing);
  • Elisa True Crime – OnePodcast (cronaca nera – su questo tema si rimanda al seguente articolo);
  • La variante Parenzo – Radio 24 (politica). 

Luisa Tollo

Studentessa di giornalismo appassionata di documentari, teatro e cronaca. Scrivo per raccontare le storie delle persone che mi circondano.

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