L’estate e l’abbandono degli amici a quattro zampe
Ogni anno, con l’arrivo dell’estate e delle tanto attese vacanze, si ripresenta un drammatico fenomeno: l’abbandono degli animali domestici. Cani, gatti e altri animali, prima amati compagni di vita, si ritrovano improvvisamente soli a bordo strada, nei parchi o nelle campagne, vittime della crudeltà di chi li aveva accolti nella propria casa.
Una crisi stagionale
Le statistiche parlano chiaro: secondo la Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC), il numero di animali abbandonati aumenta drasticamente durante i mesi estivi. Nel 2023, l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDAA) ha registrato un incremento del 20% rispetto all’anno precedente, con un picco di segnalazioni tra giugno e agosto.
Ma perché proprio d’estate? Le motivazioni sono molteplici e rivelano una scarsa responsabilità verso gli animali.
Molte persone, di fronte alla prospettiva delle vacanze, vedono l’animale come un ostacolo e non sempre ci si preoccupa di trovare una sistemazione adeguata. Inoltre, alcuni trovano costoso o complicato organizzare la vacanza con un animale, soprattutto a causa delle numerose strutture turistiche che ancora non accettano animali.
In alcuni casi, i peggiori, la decisione di abbandonare un animale è presa con superficialità, senza considerare le conseguenze per la creatura indifesa.
Cosa comporta
L’abbandono è un atto crudele che porta con sé gravi conseguenze: il rischio per la vita degli animali, che una volta abbandonati si trovano esposti a pericoli di qualsiasi tipo e genere (dalla fame alle malattie, fino al rischio di incidenti stradali); i rifugi per animali, già sovraccarichi, vedono aumentare notevolmente il numero di ospiti durante l’estate, mettendo a dura prova le loro risorse e la possibilità di aiutarli; problemi di sicurezza, sia per loro che per chi si trova nei dintorni del luogo dell’abbandono, perché gli animali, impauriti, possono costituire un pericolo per la sicurezza pubblica, provocando incidenti.
Come si può arginare questo fenomeno
Le misure che possono essere adottate per contrastare questa triste realtà sono diverse e richiedono un impegno autentico. È fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione per far comprendere le responsabilità che comporta l’adozione di un animale. Le scuole, i media e le associazioni possono e devono educare i cittadini in questo ambito.
Lo stato dovrebbe inoltre favorire l’incremento di strutture, hotel, alberghi e appartamenti che accettano animali nei luoghi turistici, aiutando così i proprietari a portare con sé i loro amici a quattro zampe. Allo stesso modo offrire e pubblicizzare servizi di pensione per animali e pet sitting può fornire soluzioni pratiche per chi non può portare l’animale in vacanza.
Questi servizi devono essere accessibili e regolamentati per garantire il benessere degli animali.
Infine, l’applicazione rigorosa delle leggi contro l’abbandono e il maltrattamento degli animali può fungere da deterrente: in Italia, l’abbandono è punibile con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10.000 euro, ma l’applicazione delle sanzioni deve essere più incisiva.
Contrastare l’abbandono degli animali richiede l’attenzione di tutti: singoli cittadini, istituzioni e associazioni. Adottare un animale significa assumersi una responsabilità che dura per tutta la sua vita, non solo finché è conveniente o piacevole.
Le vacanze estive non devono diventare un pretesto per abbandonare i nostri amici a quattro zampe, perché l’amore e la cura per un animale non vanno mai in vacanza.