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L’INTERVISTA/La poliziotta Strappato: “occhio al web, truffe in agguato”

Le truffe, ai sensi della definizione contenuta nell’art. 640 c.p., sono artifici o raggiri commessi da chiunque, inducendo taluno in errore, procura a se’ o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. Questa tipologia di reato rappresenta un fenomeno in costante e rapida diffusione nella società attuale, dilagando sia nella vita reale che (soprattutto) in quella virtuale.

Ogni cittadino si trova quotidianamente esposto al potenziale rischio di essere destinatario di una truffa. Pertanto, diviene impellente per chiunque l’esigenza di aggiornamento in tempo reale circa tale fenomeno e le più diffuse modalità attraverso le quali viene attuato.

Risulta, dunque, interessante e formativa l’analisi sull’argomento della Dottoressa Barbara Strappato, Primo Dirigente della Polizia di Stato e Direttore della Prima Divisione del Servizio di Polizia Postale, che si evince in questa intervista ad Aiko. 

Nel suo percorso professionale, qual è la truffa più insolita ed “originale” che è stata posta in essere dai malviventi?

“I truffatori sono scaltri e fantasiosi, da sempre. Tra le tante me ne torna in mente una. Una donna aveva escogitato un piano perfetto. Un modo rapido e indolore – almeno per lei – per fare soldi facili ricattando i suoi clienti. La protagonista di questa storia è una cartomante di 64 anni, di Napoli, che avrebbe chiesto a una sua cliente, che si era rivolta a lei per ragioni sentimentali, di registrare un rito magico consistente in una doccia purificatrice. Un video in cui doveva mostrarsi nuda. Solo così avrebbe risolto i suoi problemi sentimentali. La vittima, che inizialmente ha creduto alle parole della cartomante, ha registrato quel video e subito dopo gliel’ha inviato. Il filmato, però, è stato seguito dall’invio dei suoi dati personali e da due ricariche di 50 euro su una carta prepagata. Una richiesta insolita, quello dell’invio di un video in cui mostrarsi nuda, per di più da una cartomante. Come mai? A quale fine? Dopo pochi giorni svelato l’arcano. La donna ha poi ricevuto un messaggio da parte di un uomo di 47 anni di Catanzaro, che la informava di aver trovato un cellulare contenente il video che la riprendeva nuda sotto la doccia. Una circostanza assai sospetta. Da qui il ricatto. Se avesse voluto bloccare la divulgazione di quel video, avrebbe dovuto pagare 500 euro. La vittima, per evitare il peggio, almeno la prima volta, ha ceduto. Poi, però, ha deciso di dire basta e ha trovato il coraggio di denunciare: infatti, quando le istanze sono cominciate a diventare sempre più pressanti, con continue richieste di somme di denaro, la 49enne si è rivolta alla Polizia per porre fine al suo incubo. Abbiamo scoperto numerose altre ricariche provenienti da altre vittime e così, durante le perquisizioni eseguite dalla Polizia postale di Napoli e Reggio Calabria, hanno sequestrato tutte le carte di credito. Allo stato attuale la donna e il suo presunto complice sono accusati di estorsione in concorso”.

In quale percentuale ed in particolare da chi (anziani, giovani, persone giuridiche…) sono denunciate le truffe e con quali modalità vengono individuati i colpevoli?

“Il fenomeno delle truffe online è in crescente aumento con oltre 16 mila casi denunciati nel 2023 solo nei nostri uffici, dei quali la metà riguarda il settore dell’e-commerce. Nessuna categoria può ritenersi salva: a presentare denuncia per truffa sono principalmente maggiorenni, di cui le vittime over 65 sono circa il 6% del totale. Dall’analisi delle circa 600 segnalazioni inviate quotidianamente al sito del “Commissariato di PS online”, si evidenzia che i cybercriminali utilizzano tecniche di ingegneria sociale per individuare quali sono i punti deboli delle potenziali vittime, siano giovani o anziani, al fine di persuaderle ad agire con rapidità e non lasciarle il tempo di riflettere sulle azioni che vengono indotte a compiere. La minore dimestichezza con gli strumenti di comunicazione digitale rende gli anziani certamente più vulnerabili di altre categorie: una delle truffe più insidiose è rappresentata dalla truffa del finto nipote o del falso figlio: la vittima viene convinta a eseguire versamenti di denaro per presunti familiari in difficoltà. L’attività investigativa svolta dalla Polizia Postale per contrastare il dilagare delle truffe online si basa sull’analisi dei dati comunicati dalle vittime in fase di denuncia, che vengono elaborati al fine di avviare le attività ritenute più idonee per identificare i responsabili e recuperare le somme sottratte illecitamente”.

In un mondo in costante e rapida evoluzione, l’intelligenza artificiale acquisirà un ruolo chiave e prioritario in ogni ambito della società, con un suo impiego presumibilmente “distorto” anche da parte dei criminali. Che riflessi secondo lei ci saranno? In che modo l’IA verrà secondo lei impiegata dai criminali nei raggiri?

“Nel mondo virtuale, ancora di più che nella vita reale, nulla è quel che sembra. L’uso dell’intelligenza artificiale sta amplificando il fenomeno delle fake news fornendo al mercato del web false notizie a basso costo. L’Intelligenza artificiale consente di realizzare video in grado di riprodurre fedelmente persone esistenti nella vita reale, falsificandone con precisione non solo l’aspetto ma anche la voce. Spesso sono i personaggi noti al pubblico ad essere “copiati”, generando con facilità insicurezza e disinformazione nei fruitori delle notizie online.  Le nuove tecnologie rappresentano una grande risorsa per la società in tema di comunicazione e informazione, ma le loro preziose potenzialità offrono anche ai cybercriminali nuovi strumenti per porre in essere truffe sempre più sofisticate e credibili. Ad esempio, l’uso dell’intelligenza artificiale permette ai cybercriminali di realizzare video spot che riproducono illecitamente voce e aspetto di personaggi famosi al fine di persuadere le vittime a investire i propri risparmi con la promessa di facili e ingenti guadagni. Grazie alla realizzazione di questi contenuti falsi, generati grazie a sofisticati algoritmi capaci di riprodurre voce, tono e cadenza di personalità pubbliche il falso trading online è diventata l’attività criminale più redditizia legata alle truffe online con un guadagno nel 2023 di oltre 111 milioni di euro”.

In questo mondo sempre più tecnologico, in che modo si svolge il lavoro di prevenzione della Polizia di Stato e con quali strumenti? In particolare, quale settore del personale della Polizia di Stato si occupa dei reati connessi con la sicurezza informatica?

“Lo spazio online viene sempre più spesso utilizzato per compiere comportamenti illeciti e coordinare attività criminali. Lo scenario globale del cybercrime rappresenta oggi una delle principali minacce alla tenuta della struttura e del sistema economico del Paese. Ciò e dovuto a diversi fattori, fra i quali figura senz’altro la diffusone capillare di software e strumenti appositamente studiati per la violazione di reti e sistemi, cui si unisce un deciso aumento nel ricorso a prestazioni criminali reperibili su larga scala all’interno dei canali di vendita clandestini esistenti sul dark web. Anche i crimini informatici, come i crimini tradizionali, richiedono un approccio investigativo analitico teso alla ricerca di tutte le fonti di prova utili alla individuazione degli autori dei reati. Per tale ragione, accanto all’attività investigativa tradizionale ricopre un ruolo fondamentale l’analisi tecnica del fenomeno finalizzata all’individuazione delle tracce informatiche dell’attività criminale. La Polizia Postale e delle Comunicazioni, specialità della Polizia di Stato, è quotidianamente impegnata alla prevenzione e al contrasto dei complessi scenari legati al crimine informatico, con particolare riguardo ai settori di competenza esclusiva: la pedopornografia online, la protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, il financial cyber crime e il contrasto alle minacce eversivo-terroristiche”.

La Polizia di Stato, oltre ad una significativa e nota campagna di informazione ed orientamento rivolta ai cittadini per prevenire il crescente fenomeno delle truffe, che metodo di comunicazione adotta in particolare nei confronti degli anziani, un target che spesso non è dotato di strumenti e conoscenze informatiche necessari per un aggiornamento in tempo reale dei rischi esistenti? 

“La rete Internet ha favorito un’enorme disponibilità di notizie, spesso infondate o difficilmente verificabili, ovvero deliberatamente false. Tendiamo a credere piuttosto che a sapere. Quando non disponiamo di adeguate conoscenze sull’argomento, fattori psicologici possono incidere sulla scelta di quale informazione tendiamo a considerare vera. Si innesca una vera e propria dipendenza che ci fa desiderare di ottenere un sempre maggior numero di informazioni che non ci rendono più informati, ma solamente più incerti e vulnerabili alle false notizie. La comunicazione istituzionale della Polizia di Stato, in particolare quella rivolta agli anziani, si pone l’obiettivo di veicolare informazioni coerenti, univoche e accessibili a tutti, utilizzando un linguaggio semplice adatto anche a chi non possiede conoscenze tecniche specifiche”.

In conclusione?

“Ben venga qualunque lavoro che si occupa, approfondendo, delle truffe e-commerce, del falso trading online, di quelle sentimentali o immobiliari. Sono quelle che attualmente destano più preoccupazione, sia dal punto di vista delle ingenti somme sottratte dai sodalizi criminali, sempre più efficientemente strutturati e con connotazioni transnazionali, che per quanto riguarda la fragilità della componente psicosociale delle vittime, particolarmente sensibili alle sempre più astute tecniche di manipolazione mentale concretizzate dai criminali. Facendo leva sui bisogni o le debolezze delle persone, i cyber criminali individuano attraverso sofisticate metodologie di ingegneria sociale i loro target; ai quali propongono facili guadagni, investimenti miracolosi o illusorie relazioni sentimentali, invogliandoli con artifici e raggiri a investire ingenti somme di denaro ed acquistare prodotti inesistenti a prezzi sensibilmente più bassi di quelli proposti dal mercato sui siti web. Chiunque percorre questa strada, però, deve essere consapevole che ci saranno solo “conclusioni temporanee”, perché altri beni verranno aggrediti con nuove forme e i criminali troveranno sempre nuovi strumenti. La rete ha travolto le categorie giuridiche note e dunque il modo di fare indagini, chiedendo una proattività tra gli attori che andrà ricostruita di volta in volta”.

(In foto la Dottoressa Barbara Strappato, Primo Dirigente della Polizia di Stato e Direttore della Prima Divisione)

Lucrezia Maria Santucci

Studentessa di Giurisprudenza. Amante dell'arte in tutte le sue espressioni, dello sport e della lettura.

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