Attualità

Super Bowl: dove sport e musica si incontrano

L’atto che ogni anno, a partire dal 1971, corona la fine della stagione di NFL (National Football League), decretando il campione statunitense di football americano, è il Super Bowl. Uno dei più grandi eventi televisivi in cui si affrontano i campioni della AFC (American Football Conference) e della NFC (National Football Conference). Ogni anno riesce a unire appassionati di sport e amanti della musica. “Ragazzi, voglio che pensiate a una parola per tutte le stagioni. Una parola e una parola sola: Super Bowl.”: così diceva Bill Peterson, uno dei più grandi allenatori della storia del football, ai suoi ragazzi prima di ogni partita. 

Il Super Bowl LVIII

Il Super Bowl LVIII di quest’anno si giocherà domenica 11 febbraio all’Allegiant Stadium di Las Vegas, a partire dalle 16.30 ora locale. A sfidarsi, come nel 2020, saranno i campioni in carica dei Kansas City Chiefs, trascinati dal loro quarterback Patrick Mahomes, e i San Francisco 49ers di Brock Purdy. L’ Halftime Show vedrà come protagonista il noto rapper americano Usher, vincitore di otto Grammy Awards. “È un onore di una vita poter finalmente avere una performance al super Bowl. Non vedo l’ora di portare al mondo uno spettacolo diverso da qualsiasi altra cosa abbiano mai visto prima da me”, ha commentato il cantante dopo l’annuncio lo scorso settembre.

Halftime show

L’Halftime show è l’esibizione musicale che ha luogo tra il terzo ed il quarto tempo di gioco. Si tratta di un concerto di circa quindici minuti, considerato uno dei più grandi palcoscenici a livello mondiale per un cantante. Solamente star affermate hanno avuto la possibilità di esibirsi durante il Super Bowl. Tra le esibizioni più iconiche che ricordiamo c’è sicuramente quella degli U2 nel 2002, quella di Beyoncé nel 2013, o la magnifica performance di Prince nel 2007, considerata da molti la più bella della storia. Ma non c’è dubbio che lo spettacolo che registrò il più alto livello di audience di sempre fu quello di Michael Jackson. In soli tredici minuti si sintonizzarono circa ottantacinque nazioni, con un pubblico di quasi un miliardo e mezzo di persone. Il livello artistico raggiunto dal “Re del pop” a Pasadena nel 1993 è stato di ispirazione per tutte le edizioni successive.  

Spot pubblicitari da milioni di euro

Ogni anno più di cento milioni di persone si collegano contemporaneamente da tutto il mondo per vedere il Super Bowl. Il football è uno sport fatto di azioni molto veloci intervallate da pause piuttosto lunghe. Riuscire a guadagnare uno spot pubblicitario in queste pause, durante uno degli eventi televisivi più visti al mondo, è quindi di grande interesse per moltissime multinazionali. I prezzi, per un solo break pubblicitario di trenta secondi, raggiungono addirittura i sei zeri. Si parla di cifre che si aggirano ogni anno intorno ai sette milioni di dollari. La pubblicità della Coca Cola, “Mean Joe Greene”, del 1979 è sicuramente una delle più famose di sempre. Protagonista dello spot è il difensore dei Pittsburgh Steelers, Joe Greene, che beve una Coca Cola offerta da un bambino, al quale in cambio regala la propria maglietta, dimostrandosi più gentile dopo aver gustato la bevanda. Lo spot, infatti, si conclude con la frase “Have a coke and a smile”, cioè “Prendi una Coca Cola e sorridi”.

The greatest of all time

Non si può parlare di Super Bowl senza menzionare un giocatore in particolare. Un giocatore che ha vinto più Super Bowl di quanti ne abbia mai vinti una franchigia intera. Un giocatore che è considerato per distacco il più grande interprete che questo sport abbia mai visto: Tom Brady. Il nativo di San Mateo (California) fu scelto al Draft NFL del duemila dai New England Patriots, squadra con cui ha giocato fino al 2019. Gli ultimi due anni da professionista li ha passati invece in Florida, ai Tampa Bay Buccaneers. Nella sua lunga e trionfante carriera, “TB12” è riusciuto a conquistare ben sette Super Bowl, vincendo il titolo di MVP della finale in cinque di queste occasioni. Brady è lo sportivo che è stato in grado di mettere d’accordo tutti gli appassionati di football su quello che in America viene chiamato “GOAT debate”, ovvero il dibattito su chi sia il più grande di sempre. Se negli altri sport c’è sempre una “battaglia” tra due o più giocatori che si contendono tale titolo, per esempio nel basket tra James e Jordan, o nel calcio tra Messi e Ronaldo, Maradona e Pelè, nel football non c’è partita. Non esiste alcun rivale che possa tenere testa al quarterback Californiano.

Giacomo Nicotera

Studente di scienze della comunicazione, aspirante giornalista. Mi piace parlare e scrivere di sport.

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