Attualità

8 marzo, dalle radici alle conquiste sociali

L’8 marzo è una data significativa dal punto di vista storico e sociale: è la Giornata Internazionale della Donna. La denominazione vuole sottolineare gli aspetti più importanti legati alla lotta per i diritti femminili, le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte dalle donne, ma anche le discriminazioni di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo. 

Storia e leggende 

Le origini di questa giornata risalgono al 1909, quando migliaia di camiciaie a New York si ribellarono per rivendicare migliori condizioni di lavoro, dando così origine ad una giornata dedicata interamente alle donne e ai loro diritti.

Tra gli eventi chiave che hanno plasmato il destino dell’8 marzo, c’è il “VII Congresso della II Internazionale socialista” del 1907, in cui, oltre ai temi legati al colonialismo e alla possibilità di una guerra europea, si discusse sulla concessione del diritto di voto alle donne. E fu proprio dieci anni dopo, l’8 marzo del 1917, sulla scia delle rivoluzioni e delle lotte, che San Pietroburgo fu teatro di una grande manifestazione di donne che invocavano la fine della  partecipazione della Russia alla Prima guerra mondiale. Una manifestazione che fu tra gli eventi che portarono all’abdicazione dello zar Nicola II. Fu così che nel 1921, durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, si decise di fissare all’8 marzo la data condivisa della Giornata internazionale dell’operaia.

In Italia la prima giornata della donna si tenne nel 1922, ma si celebrò il 12 marzo, anziché l’8.

Molte anche le leggende sulla nascita della festività. Tra queste, la più diffusa, è quella secondo cui essa sarebbe stata istituita in memoria di un incendio che uccise centinaia di operaie in una fabbrica di camicie a New York, scoppiato l’8 marzo del 1909. Ma sembra che questo incendio non ci sia mai stato, o che forse potrebbe essere stato confuso con quello del 25 marzo 1911, che causò oltre 140 vittime.

Grandi donne ed eroine anonime

L’8 marzo è anche un momento per rendere omaggio alle grandi donne, italiane e non, che hanno contribuito ai progressi della società con il loro impegno quotidiano.

Ricordiamo Grazia Deledda, prima donna italiana a ricevere il Premio Nobel per la letteratura nel 1926, o Rita Levi Montalcini, Nobel per la medicina nel 1986. In ambito politico, Nilde Iotti, prima donna ad essere eletta Presidente della Camera dei deputati nel 1979, e Tina Anselmi, la prima donna ad assumere la carica di ministro in Italia, nel 1976.

Ma si rende omaggio anche alle cosiddette “eroine anonime”, i cui nomi spesso non si ricordano, ma che hanno permesso di raggiungere vittorie di libertà per le donne di oggi.

Il fiore simbolo della donna

Il simbolo ufficiale della festa della donna ha il colore del sole e la bellezza di un fiore: la mimosa. A proporre questo fiore furono, nel 1946, Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, militanti del partito comunista.

La scelta della mimosa si deve al suo periodo di fioritura, che avviene sempre nei primi giorni di marzo, ma anche al colore, perché il giallo rappresenta il passaggio dalla morte alla vita: una metafora delle donne che si sono battute per l’uguaglianza di genere.

Elemento, questo, che rappresenta pienamente la lotta per l’emancipazione femminile, poiché la mimosa, nonostante appaia fragile, cresce anche sui terreni più difficili.

Ludovica Marcucci

Studentessa di giornalismo con passione per lo sport e la cronaca nera. Determinata e costante, amo viaggiare e raccontare le storie che più mi hanno colpita.

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