Attualità

Il Ghb, la “Droga dello stupro”

Sempre più spesso gravi episodi di abuso nei riguardi di ragazze e giovani donne avvengono mediante l’uso della cosiddetta “droga dello stupro”, scientificamente il GHB.

Di cosa si tratta

Il GHB, acido γ-idrossibutirrico, è un aminoacido prodotto naturalmente nel cervello ed un farmaco usato come anestetico generale e ipnotico nel trattamento dell’insonnia, della depressione clinica e dell’alcolismo.

La particolarità degli effetti (sensazione di benessere, rilassatezza, aumento della sensazione tattile e del desiderio sessuale) hanno fatto sì che venisse abusato in ambiti extraterapeutici facendolo diventare una “nuova” droga.

Meglio noto come “ecstasy liquida” o “gocce KO”, il GHB è stato sintetizzato per la prima volta nel 1874 dal chimico russo Aleksandr Michajlovič Zajcev quale neurotrasmettitore che regola la debolezza, l’attività fisica e il sonno. 

La sua forma di polvere incolore o di liquido dal sapore salato e saponoso sommato agli effetti post somministrazione (rilassamento, euforia e perdita di inibizioni) hanno fatto sì che in anni recenti diventasse una delle droghe più richieste, economiche e di facile somministrazione.

Ambiti di abuso

Come sostanza psicoattiva ha affetti molto simili all’alcol e per tale caratteristica è diventata una delle “droghe da stupro” più richieste. Somministrato alle vittime sciogliendolo in bevande (fenomeno del drink spiking), queste cadono incoscienti nelle mani degli assalitori mettendole in condizione di non opporre resistenza per poi approfittarne.

In ambito sportivo è usata come sostanza dopante (in quanto va a stimolare gli ormoni della crescita) spruzzando il contenuto su un tessuto per poi respirarlo.

Il GHB è, inoltre, il fulcro dei chem-sex party (sesso chimico-sintetico). Nati a Londra nel mondo nel Msm –Men who want to have sex with men-  sono dei festini a base di sesso e droga della durata minima di 72 ore.

Conseguenze della somministrazione

Il mattino dopo l’assunzione si ha il c.d. “effetto del giorno dopo”, simile ad un dopo sbronza con nausea, vertigini e confusione mentale.

Quando il dosaggio è eccessivo si può arrivare ad avere nausee, mancamenti, crisi epilettiche, coma e addirittura morte (anche se molto raramente).

Gli effetti collaterali del GHB (in Italia noto sotto lo pseudonimo di “Gina”) terminerebbero dopo 2-21 giorni a seconda dell’uso.

Irene Scarinci

Irene Scarinci, 20 anni di Orbetello, frequento il secondo anno in scienze della comunicazione con indirizzo in giornalismo all'università LUMSA.

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