Attualità

Il riarmo tedesco

Domenica 27 Febbraio, precisamente tre giorni dopo l’invasione Russa ai danni dell’Ucraina, senza riferirlo a nessuno, dopo aver convocato il Bundestag, il cancelliere tedesco, Olaf Schultz ha pronunciato un discorso sulla cosiddetta Zeitenwende (svolta epocale), annunciando il sorprendente riarmo tedesco.  

Il segno del conflitto

Dopo l’Ucraina e la Russia, la Germania è il soggetto maggiormente stravolto dalla guerra. La percezione di avere la Russia alle porte dell’Europa, sommata agli strattonamenti di Washington che pretende compiuta aderenza a sé, hanno innescato una mutazione repentina degli obiettivi di Berlino.

Dopo aver respinto ogni richiesta di armare le forze armate ucraine e aver rivendicato il carattere neutro del Gasdotto Nord Stream 2, negli ultimi mesi la Cancelleria tedesca ha consegnato convintamente armi alla resistenza di Kiev ed ha sospeso unilaterlmente il raddoppio del tubo che la collega alla Russia. Per di più, come se tutto ciò non bastasse ha annunciato di voler condurre oltre il 2% del PIL (oltre 100 miliardi l’anno) la propria spesa per la difesa, soglia mai toccata in precedenza. Un evoluzione destinata a provocare inequivocabili sconvolgimenti in seno al continente europeo. 

Quali i risvolti futuri ?

Finora la camaleontica mutazione tedesca è stata accolta con soddisfazione dalle principali cancellerie europeo e dalla stessa amministrazione americana, liete che la Germania si assuma finalmente maggiori responsabilità sullo scacchiere internazionale. Un idillio destinato ad essere effimero, perché si sà, storicamente quando la Germania si riarma tende a generare pulsioni incontrollate nei suoi vicini. Non è infatti difficile immaginare uno scenario futuro in cui le altre potenze europee, trainate in particolare dalla Francia, possano rilanciare la questione delle mitologiche forze armate europee. 

Massimo Maria Putti

Nato a Roma nel 2002, cresciuto ad Ancona. Attualmente studente LUMSA. Tra i banchi del liceo è nata la passione per la politica, che si è accumulata a quella per la storia, per la filosofia e per i viaggi.

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