Cultura

House of One: tre religioni sotto lo stesso tetto

Oggi più che mai è possibile riconoscere l’attualità e l’importanza delle parole che Papa Francesco pronunciò in occasione della benedizione Urbi et Orbi del 2019: “Davanti alle tante sofferenze del nostro tempo, il Signore della vita non ci trovi freddi e indifferenti. Faccia di noi dei costruttori di ponti, non di muri. Egli, che ci dona la sua pace, faccia cessare il fragore delle armi, tanto nei contesti di guerra che nelle nostre città, e ispiri i leader delle Nazioni affinché si adoperino per porre fine alla corsa agli armamenti e alla preoccupante diffusione delle armi, specie nei Paesi economicamente più avanzati”.

Un luogo di unione, rispetto e condivisione è in costruzione a Berlino: House of One sarà un complesso che ospiterà una chiesa, una moschea e una sinagoga sotto uno stesso tetto, proprio per stimolare un approccio alla vita religiosa e spirituale che unisca, invece che dividere.

Come è nato il progetto

L’idea della House of One è nata nel 2007, quando sono stati effettuati degli scavi archeologici nel centro di Berlino, sulla Petriplatz. Durante i lavori, sono venute alla luce le fondamenta dell’antica chiesa di san Pietro, risalente al medioevo. La parrocchia evangelica di St. Petri e St. Marien ha pensato di non ricostruire la chiesa, bensì un moderno edificio che possa ospitare una chiesa, una sinagoga e una moschea riunite sotto lo stesso tetto.

Un prete, un rabbino e un imam hanno proposto l’idea, che è stata poi tramutata in vero e proprio progetto architettonico grazie al lavoro dell’architetto italiana Simona Malvezzi.

La struttura: tre diversi luoghi di culto e uno spazio comune

Una chiesa, una moschea e una sinagoga faranno parte di questo complesso, insieme a spazi comuni nei quali i fedeli potranno incontrarsi e organizzare eventi e celebrazioni condivise. 

L’idea è quella di una piazza attorno alla quale si innestano le tre sale di culto: esse sono collocate in maniera uguale una rispetto all’altra e non una accanto all’altra, in modo tale da apparire paritetici, cioè uguali nell’organizzazione dello spazio.

Tutti i fedeli dovranno attraversare la piazza centrale per raggiungere il proprio ambiente di interesse e nello spazio comune potranno coltivare un’interazione basata sul rispetto. In questo modo House of One mira a diventare un simbolo del dialogo fra religioni.

L’obiettivo di House of One

L’obiettivo di questo imponente complesso architettonico è evidente anche solo pensando all’aspetto che il luogo avrà: House of One vuole essere l’esempio di come la convivenza tra diverse religioni non solo è possibile, ma può anche portare ad un dialogo costruttivo.

In un certo senso, questo progetto rappresenta proprio il “ponte” che è negli auspici di Papa Francesco.

Silvia De Francesco

Studentessa di Scienze Politiche e Internazionali. Tra una lezione e l’altra scrivo, ricamo, scatto fotografie e viaggio il più possibile. Tutto con un pizzico di entusiasmo e curiosità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *