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COVID-19: anche lo sport piange le sue vittime

Da più di un anno il mondo lotta contro il Covid-19, molti sono stati gli addii e sono in continuo aumento i nuovi contagi. Anche il mondo dello sport conduce la sua lotta contro il virus, che ha messo paura ad atleti, allenatori, dirigenti, massaggiatori, medici e personale degli staff tecnici. E purtroppo alcune vecchie glorie e nomi meno famosi non ce l’hanno fatta contro l’invisibile nemico.

Mauro Bellugi

Non ha mai smesso di lottare, anche fuori dal campo Mauro Bellugi, difensore  della Nazionale Italiana. Iniziò la sua carriera calcistica con l’Inter (1969-1974), successivamente si trasferì a Bologna(1974-1979), poi Napoli (1978-1980) e  concluse la sua carriera nella Pistoiese. 

A inizio novembre 2020 era stato ricoverato dopo la positività al Covid-19. A causa di alcune complicanze, aveva subito l’amputazione di entrambe le gambe a dicembre e nonostante si fosse aggrappato alla vita come alle maglie degli avversari non è riuscito a vincere la sua partita più importante. 

Un giocatore, ma soprattutto un personaggio simbolo di un calcio romantico.

Solo un gol in tutta la sua carriera contro il Borussia Moenchengladbach in Coppa dei Campioni nel 1971: stop di petto e destro al volo sotto la traversa, un gol decisamente da ricordare, come le sue qualità umane e la sua straordinaria forza d’animo soprattutto in questo periodo di sofferenza, come ha sottolineato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ricordando l’ex difensore.

Donato Sabia

Anche l’atletica ha subito una perdita gravissima e piange Donato Sabia, “il signore degli 800”, grande protagonista dell’atletica leggera negli anni’80, con due finali olimpiche e un titolo europeo indoor.  L’ex mezzofondista azzurro è morto all’età di 56 anni a causa del Covid-19 dopo aver trascorso alcuni giorni in terapia intensiva. “Atleta di talento straordinario, ma soprattutto persona d’animo gentile”, cosi la Fidal (federatletica italiana) ricorda Sabia.

Fausto Gresini

Il Coronavirus non ha risparmiato neanche il pilota, due volte campione del mondo a metà degli anni Ottanta, Fausto Gresini. Esordì nel motomondiale con la MBA nella classe 125, nel 1985 vinse il suo primo mondiale e il secondo nel 1987. Nel 1989 passò nell’Aprilia e successivamente nel 1990 passò alla Honda. Dopo il ritiro dalle competizioni, nel 1997 fondò il proprio team motociclistico, il Gresini Racing, che tuttora disputa le gare del motomondiale.

Il Covid lo ha colpito a dicembre e dopo alcuni giorni nell’ ospedale di Imola, le sue condizioni hanno richiesto il ricovero al Maggiore di Bologna, in terapia intensiva. Dopo due lunghi mesi, il triste annuncio del team lascia sconvolto il mondo dello sport “La notizia che non avremmo mai voluto darvi e che siamo costretti a scrivere. Fausto Gresini ci lascia con 60 anni appena compiuti, Ciao Fausto”.

Un altro campione è volato via portando con sé una parte della storia sportiva italiana

Antonio Vanacore

L’ultimo ad abbondare il campo da calcio a causa del Covid-19 è Antonio Vanacore. 481 presenze in carriera tra Benevento, Casertana, Catanzaro, Juve Stabia e Potenza. Attualmente ricopriva la carica di vice allenatore della Cavese. A dare la notizia della scomparsa è stata la stessa squadra, che ha detto addio ad un “uomo e professionista insostituibile”. 

Federica Malivindi

Studentessa di Scienze della comunicazione con la passione per il giornalismo sportivo, amante della danza classica e dell'arte in generale.

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